7-10 Aprile 2020
In questi giorni mentre Venere passa tra le Pleiadi, Vesta si trova a passare nel Toro a poca distanza, in gradi. E' stato facile individuarlo, con una magnitudine di 8.4 è alla portata del rifrattore 102/1000 anche da Torino. Poi con l'aiuto del programma Stellarium, non ci sono stati dubbi sull'identificazione, una volta arrivati in zona. L'avevo osservato solo altre due volte nella mia vita da astrofilo. Una nel 2014, quando è andato in congiunzione con Cerere, l'altra nel 2003 dal Vaccera.
In questi giorni, bloccati a casa dalla pandemia del Covid 19, come altre circa 3,5 miliardi di persone, ci siamo dedicati all'astronomia in modo più continuativo, complice anche il meteo particolarmente favorevole. Quindi telescopio fisso sul balcone e via a cercare nuovi target. Sole e Venere sono un imperativo, e poi Vesta, appunto. Abbiamo cominciato a seguirlo il 7 sera e per quattro notti, fino al 10 sera, sempre più o meno intorno alle 21.15, prima che scendesse troppo basso sull'orizzonte foschioso di Torino. Interessante ed emozionante. Guardare una roccia, grande più o meno come metà della lunghezza dell'Italia a 470 milioni di Km suscita in me ancora stupore ed emozione. Ed è stato interessante seguirla per quattro notti, nel suo vagare nello spazio, seguendo la sua orbita tra Marte e Giove. Il 9 sera è anche passata nei pressi della Nebulosa Variabile di Hind, impossibile da vedere in queste condizioni, peccato. Qui a fianco c'è il disegno che ho fatto con la posizione di Vesta nei quattro giorni di osservazione. Se cliccate qui potete anche vedere una clip di Mauro Sturaro, ripresa nella notte del 10, tra le 22.28 e le 23.00, ora locale (Telescopio C8 Hedge, Camera Nikon D5300 esposizioni da 4 sec. a 6400 ISO).
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